Ricevo molte richieste di aiuto per schiumatoi che non schiumano più bene o addirittura smettono di farlo.
Leggo inoltre, sui forums, strane interpretazioni sul perché questo accade e, spesso, vengono dati consigli che non risolvono il problema.
I motivi possono essere molteplici e con questo breve articolo cercherò di fare una panoramica dei problemi e delle soluzioni da adottare.
Una premessa: in Italia c’è una forte tendenza (per me decisamente errata) al sovradimensionamento degli schiumatoi. Da una parte ne comprendo i motivi e cioè che, in passato ed ancora oggi per alcuni prodotti, si è esagerato nel dichiarare le prestazioni degli schiumatoi; oppure c’è il piacere di acquistare un oggetto “più gratificante” (come quando si acquista un’auto di prestazioni elevate anche se poi non le sfruttiamo) o, ancora, perché pensiamo che uno schiumatoio molto sovradimensionato possa compensare eventuali nostri errori di gestione.

In realtà il sovradimensionamento può essere uno dei problemi: l’acqua della vasca si impoverisce troppo e lo schiumatoio non lavora più bene (uno schiumatoio progettato e messo a punto per lavorare con un carico organico elevato non riuscirà a lavorare in modo corretto con un carico organico troppo basso). In questo caso le soluzioni sono semplici e consistono nell’alimentare molto di più e molto più spesso o, molto meglio, cambiare schiumatoio optando per un modello meglio dimensionato.
Se lo schiumatoio non è particolarmente sovradimensionato e smette di lavorare correttamente, ci sono una prima serie di operazioni da eseguire: 1) il rubinetto di regolazione dell’aria aspira, oltre all’aria, anche polvere e salsedine, intasandosi. Per questo motivo bisogna pulirlo periodicamente all’interno o, meglio, sostituirlo. 2) il tubicino di aspirazione dell’aria posto sul venturi si intasa con polvere, calcare e salsedine. Molti usano far aspirare dell’acqua di osmosi dal venturi e/o usano uno stuzzicadenti o qualcosa di simile per eliminare le incrostazioni. Non è sufficiente e solo una periodica manutenzione con immersione in acqua ed acido muriatico può risolvere il problema.
Della manutenzione a pompa e girante si è detto di tutto e di più ma è bene ricordare che un’immersione periodica di girante e corpo pompa in una soluzione di acqua ed acido muriatico è utile per liberare dalle incrostazioni il tubicino di aspirazione del venturi, l’alberino e la sua sede nel magnetogirante, la sede dello stesso. Nel caso di pompe con deflettore libera anche quest’ultimo che spesso si blocca, sempre a causa delle incrostazioni.
Altra premessa: oggi è molto facile vedere vasche senza sabbia poggiate su supporti in tubolari. Questa soluzione, molto diffusa, è causa di un problema troppo spesso sottovalutato: la proliferazione algale nella colonna di contatto. Queste alghe inibiscono notevolmente la schiumazione. La soluzione a questo problema è un lavaggio della colonna di contatto con candeggina (cloro). Il cloro distrugge le alghe consentendo allo schiumatoio di riprendere a pieno la propria attività. Bisogna estrarre lo schiumatoio dalla sump e riempire la colonna di contatto con acqua e candeggina. Attendere che le alghe si stacchino, sciacquare molto bene il tutto e rimettere in funzione il nostro schiumatoio che sarà tornato come nuovo e riprenderà a lavorare come prima.
Ancora una premessa: negli ultimi anni si è molto diffuso l’allevamento di SPS; questo ha costretto gli appassionati a “spingere” sempre più il funzionamento dei reattori di calcio e/o le integrazioni dello stesso elemento. Ancora oggi, però, non si da la dovuta importanza al valore del Magnesio per cui in troppe vasche, a causa del basso valore di questo elemento o a causa di integrazioni eccessive, si hanno precipitazioni anche minime di calcio. La formazione di un ruvido velo di calcare nella colonna di contatto è una normale conseguenza delle precipitazioni di calcio ma, col calcio stabile e ben a livello, si arriva addirittura ad avere sviluppo di alghe coralline all’interno dello schiumatoio (vedi foto sopra). Anche questo inibisce notevolmente la schiumazione e solo un lavaggio con acqua ed acido muriatico (anche aceto ma è più lento e meno efficace) ci consente di riportare il nostro “amico” alle prestazioni originarie.
Altro problema che può presentarsi è l’accumulo di morchia sotto l’invito conico che canalizza le bolle di aria verso il collo del bicchiere. E’ un problema non molto “visibile” per cui conviene, periodicamente, con le dita verificare la eventuale presenza di questo elemento di disturbo che, come quando si accumula nel collo, frena o inibisce totalmente la schiumazione.
Ultimo problema, ma molto più frequente di quanto si possa immaginare, è la presenza in vasca di sostanze che inibiscono la schiumazione. Facilmente immesse con l’uso di tubi non adatti all’uso in acquario (lo sono anche alcuni tubi per “uso alimentare”), possono essere presenti anche in cibi, integratori, ecc., ed individuare la causa di questo problema è compito di chi gestisce la vasca, analizzando tutto ciò che si è “fatto” (modificato, aggiunto, somministrato, ecc.) da quando lo schiumatoio ha cominciato a dare problemi; l’unica soluzione consiste nel sostituire o non usare più questi elementi.

3 comments on “Perchè uno schiumatoio può smettere di lavorare By Geppy Apuleo

  1. mauro56

    questo passo non mi è chiaro
    Altra premessa: oggi è molto facile vedere vasche senza sabbia poggiate su supporti in tubolari. Questa soluzione, molto diffusa, è causa di un problema troppo spesso sottovalutato: la proliferazione algale nella colonna di contatto

  2. geppy

    Semplice: la luce che passa attraverso il fondo senza sabbia, stimola la crescita algale nella colonna di contatto. Di solito si tratta di coralline (lo schiumatoio diventa praticamente rosso) ma ho visto anche di peggio….. :-) Queste coralline inibiscono la schiumazione. Ah, naturalmente anche i reattori di calcio non sono indenni dal fenomeno, ma…… loro non smettono di schiumare! ;-)

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